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Dal thriller metacinematografico a quello psicologico, passando per l'horror gotico fino ad arrivare al melodramma. Un calderone di generi diversi e lontani che caratterizzano l'ancora giovane carriera di Alejandro Amenábar, enfant prodige del cinema spagnolo dai natali cileni, esploso a soli venticinque anni con il disturbante Tesis, capace di conquistare Hollywood con sole due pellicole all'attivo e di fermarsi definitivamente grazie a "Mare Dentro" e "Agorà"... Appena cinque film, quanto basta per fargli conquistare la palma d'autore riconosciuto e riconoscibile, in quanto guidati da una linea poetica matura e coraggiosa, un filo rosso in grado di unirli attraverso le profondità di un messaggio politicamente mai corretto. Cinema senza compromessi, che da sempre utilizza e sfrutta la macchina da presa per inseguire e riflettere intorno alla sua unica e mai esorcista ossessione: la morte.